Commentario abbreviato:Giovanni 7:37Versetti 37-39 L'ultimo giorno della festa dei tabernacoli, gli ebrei attingevano acqua e la versavano davanti al Signore. Si suppone che Cristo alludesse a questo. Se qualcuno desidera essere veramente e per sempre felice, si rivolga a Cristo e sia governato da lui. Questa sete significa un forte desiderio di benedizioni spirituali, che nient'altro può soddisfare; così gli influssi santificanti e confortanti dello Spirito Santo erano intesi dalle acque che Gesù invitò loro a venire da Lui e a bere. Il conforto scorre abbondante e costante come un fiume; forte come un torrente per abbattere l'opposizione di dubbi e paure. In Cristo c'è una pienezza di grazia per grazia. Lo Spirito che abita e opera nei credenti è come una fonte di acqua viva e corrente, da cui sgorgano abbondanti ruscelli che rinfrescano e purificano come l'acqua. Non ci aspettiamo i doni miracolosi dello Spirito Santo, ma possiamo chiedere i suoi influssi più comuni e più preziosi. Questi ruscelli sono scaturiti dal nostro Redentore glorificato, fino a quest'epoca e agli angoli più remoti della terra. Possiamo essere ansiosi di farli conoscere agli altri. Riferimenti incrociati:Giovanni 7:37Lev 23:36,39; Nu 29:35; 1Re 8:65,66 Dimensione testo: |